Sesso e disabilità: come aiutare una disabile a fare sesso?

Francesco e Roberta si sono conosciuti in discoteca e quella che doveva essere un’avventura da una botta e via è diventata una storia d’amore. Adesso sono marito e moglie e vivono felici insieme. Una storia come tante? Purtroppo non è così. Francesco è un ragazzo diversamente abile e quella sera in discoteca stava sulla sua carrozzina ma a Roberta quella sedia non sembrò un ostacolo. Un caso raro in un paese dove in rare occasioni si utilizzano le parole sesso e disabilità nella stessa frase.

Il fatto che culturalmente esista un’immagine della sessualità come un’esclusiva dei “normodotati”, rende ancora più difficile vivere certe esperienze ai portatori di handicap fisici o psichici. Invece, basta fare qualche ricerca più in profondità per rendersi conto che la sessualità è un aspetto importante nella vita di ogni essere umano.

Oggi con questo articolo vogliamo inaugurare una serie di pubblicazioni su tematiche che riguardano disabilità e sessualità. Vogliamo offrire informazioni che permettono di chiarire come aiutare una disabile a fare sesso.

Ma, attenzione! Non ci rivolgiamo solo alle persone diversamente abili e ai loro partner, ai loro familiari o a chi si prende cura di loro, bensì il messaggio è rivolto a tutti. Perché? Perché, purtroppo, affinché la libertà di scelta sessuale possa essere un diritto di tutti bisogna superare ancora molte barriere.

Il tabù della sessualità dei disabili

Se fino a pochi anni fa la sessualità era tabù, parlare apertamente di sesso è abbastanza naturale tra i giovani d’oggi. Questa apertura è il risultato di una maggiore educazione sul tema e frutto della società che cambia.

Nonostante ciò, non si può considerare una conquista a pieno titolo. Cosa ne è, per esempio dell’affettività e sessualità delle persone diversamente abili? Ti sei mai chiesto come fanno l’amore i disabili?

Se fai parte di quel 56,1% dei disabili che vive la sessualità con il proprio compagno o compagna (risultati del sondaggio Disabile DesiderAbile di Mysecretcase) probabilmente avrai più di una risposta a questi interrogativi.

Oppure, come gran parte della società non hai idea di quale sia la risposta. Probabilmente, non sapevi nemmeno che si potesse contemplare il sesso con disabili.

Secondo la dottoressa Alisa Arfini intervistata su la Repubblica, all’origine di questa immagine del disabile asessuato c’è il mancato riconoscimento del fatto che il disabile possiede come tutti una sfera erotica ed è in grado di suscitare e di provare desiderio e piacere.

Nonostante in molti casi chi possiede un handicap non dispone di autonomia per cucinare, vestirsi o realizzare altre funzioni quotidiane, ciò non vuol dire che i disabili non abbiano bisogno di affettività e sessualità, costruire relazioni amorose e affettive.

Su questo proposito anche l’Organizzazione Mondiale della Salute si è espressa già da alcuni decenni definendo il sesso come una componente fondamentale della salute sessuale. Ha inoltre affermato che affinché la salute sessuale possa essere raggiunta e mantenuta, i diritti sessuali di tutte le persone devono essere rispettati, protetti e realizzati.

Superare certe barriere sembra impossibile, ma in alcuni paesi europei esistono già iniziative volte ad accompagnare e assistere le persone anche nella sfera sessuale.

Anche in Italia qualcosa sembra muoversi verso una maggiore comprensione e accettazione del binomio sesso e disabilità.

Come aiutare un disabile a fare sesso

Se a livello istituzionale e legislativo c’è ancora molto lavoro da fare per offrire l’assistenza adeguata affinché alle persone disabili venga garantita l’assistenza necessaria in modo da avere libertà di scelta e godere dei benefici della sessualità nella loro vita, per fortuna, negli ultimi anni, si sono moltiplicate le iniziative che promuovono questo diritto. Associazioni e influencers a livello locale e sul web si muovono e lottano per abbattere il tabù sulla sessualità nei disabili, che resiste ancora nella testa di molti.

Conoscere queste iniziative è un buon punto di partenza per capire come si può aiutare un disabile a fare sesso:

Lovegiver.it

È il progetto di Max Ulivieri, noto web designer e blogger bolognese, che da anni gira l’Italia per sensibilizzare su tematiche come l’accessibilità e il diritto alla sessualità delle persone disabili. Il Comitato Lovegiver per l’assistenza sessuale in Italia, inoltre, promuove l’istituzione della figura dell’assistente sessuale nel nostro paese, ma già presente in altri paesi europei come Svizzera, Germania, Olanda, Austria e Danimarca. Nel prossimo post ti spiegheremo con maggiori dettagli che cos’è l’assistente sessuale e cosa fa. Non perdertelo.

Disabile DesiderAbile

La campagna promossa da Mysecretcase, azienda specializzata in sex toys, per abbattere il tabù che gira intorno a disabili e sesso. L’azione si è sviluppata su due fronti: da una parte un sondaggio a livello nazionale che ha riportato dati interessanti su disabilità e sessualità, dall’altra, interviste e testimonianze su Instagram con la partecipazione di influencers con disabilità.

Cinema e libri

Da qualche anno anche sul grande schermo si è cominciato a parlare della sessualità nei disabili e le relative problematiche. Segnaliamo, per esempio, i documentari italiani "The Special Need" e “Because of my body” e il lungometraggio americano “The Sessions” di Ben Lewin, 2012.

Anche la letteratura legata a questa tematica offre titoli interessanti. In italiano troviamo “Il kamasabile”, libro narrato in prima persona da Bruno Tescari, che racconta le battaglie contro l'handicap, condotte negli anni Settanta; “LoveAbility”, la prima opera italiana che tratta dell’assistenza sessuale per disabili; “L’Accarezzatrice”, di Giorgia Wurth, un romanzo che racconta la storia di Gioia, un’infermiera che scopre il mondo pieno di speranza e di coraggio della disabilità.

Sex toys

Gli accessori erotici, quali i masturbatori Tantaly, possono essere degli strumenti di ausilio per il sesso dei disabili, così come lo sono per il resto delle persone. Grazie a internet che ha reso l’acquisto di questi accessori molto più semplice e anonimo, e alla tecnologia che offre opzioni sicure e che soddisfano ogni esigenza, i giocattoli erotici e le real doll possono contribuire a un maggior comfort, libertà e indipendenza sessuale delle persone con disabilità.

Bambole sessuali realistiche in silicone

Su ecommerce specializzati come RealSexDoll è possibile acquistare bambole sessuali per adulti, prodotti di altissima qualitá che rispondono a diverse esigenze, permettendo di migliorare l’esperienza del sesso in coppia e l’autoerotismo. Si può dire che questi accessori hanno più di una funzione: danno piacere, permettono di scoprire e sperimentare con la propia sessualità e possono aiutare a superare le insicurezze che a volte anche le disabilità più lievi, come le imperfezioni fisiche, possono creare. 

Intimate Rider

È la sedia basculante per fare sesso sulla sedia ideata da Danilo Ragona, un designer paralizzato dal petto in giù a causa di un incidente che non si è perso d’animo e dopo la lesione ha investito sulla creazione di sedie a rotelle di design per offrire maggiore comodità, agilità e indipendenza alle persona disabili e ai loro partner. Oltre alle sedie pensate per l’ausilio in caso paraplegia e sessualità, questo professionista è noto anche per le sue sedie per atleti con handicap.

Come fare sesso con disabilità

Come abbiamo sottolineato in precedenza, la sessualità comprende una serie di fattori che vanno oltre il mero atto sessuale con fine ricreativo o riproduttivo. La sessualità implica aspetti psicologici, sociali e culturali.

Per questo, anche se a questo punto la risposta alla domanda “un disabile puo avere rapporti sessuali”, evidentemente è sì, la risposta alla domanda “come fare sesso con un disabile” non può essere una sola.

Anzitutto sono necessari: formazione, sensibilità, rispetto, autostima, comprensione e professionalità. Sono questi stessi presupposti che permettono a tutti di considerare e accettare l’unicità e la complessità della vita sessuale di ogni individuo senza stereotipi.

Siamo del parere che porsi domande come quelle che abbiamo cercato di rispondere in questo post è il primo passo verso la decostruzione dei tabù su sesso e disabilità.